"Io volevo fare l'attore" emoziona i suoi lettori

Il libro di "memorie costruttive" del nostro Presidente Guido Ferrarini continua a regalare emozioni ai suoi lettori.
Di seguito, un'appassionata recensione di "Io volevo fare l'attore".

Un libro, anzi un volume, che ho letto molto volentieri e con molto interesse. Perché dice la verità. Inoltre, cosa non trascurabile, è scritto in un italiano piacevole e scorrevole, non più d'uso, in questi tempi "bui". Contiene una vita teatrale lunga 57 anni (1963-2020).
Ci parla di teatro, per il quale si intuisce il profondo amore che lo pervade, ma anche della vita reale, nei suoi momenti storici, di cui quel periodo è colmo. La strage della stazione di Bologna, le Torri gemelle di New York, eventi terrificanti che il sensibilissimo pennino del teatro registra immediatamente, con tutte le conseguenze negative che ne derivano. È un percorso a stazioni, costituite dai più di 60 spettacoli che Ferrarini ha diretto e interpretato e, qualche volta, anche scritto. Ci sono molti testi scritti da Ferrarini o da suo figlio Piero, che gli è succeduto nella direzione artistica.
L'ambizione più grande, che traspare dalle pagine del libro, e in parte felicemente riuscita, è quella di essere un percorso formativo per chi si accinge alla lettura, soprattutto per i giovani.

Matteo Pirani

Per saperne di più e per acquistare il libro: amzn.to/io-volevo-fare-l-attore

Io volevo fare lattore copia

                                                                                                       


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